Gesù gli risponde:<< Và, tuo figlio vive>>. Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino (Gv 4,50).

martedì 10 gennaio 2012

Noi...famiglie in cammino...tutta una Dioincidenza

Quando Sara è salita in cielo il 5 agosto 2006 e abbiamo realizzato l'importanza della storia da lei donataci la prima cosa che ci siamo chiesti è stato:" che facciamo? Ne parliamo con qualcuno o ce la teniamo tutta per noi?"
Piano piano ci siamo resi conto dell'importanza e della forza che la storia stessa ci dava e allora ci siamo detti che anche altri genitori, con il figlio in cielo, ne avrebbero potuto beneficiare...e da qui l'idea...
Poi abbiamo pregato e aspettato...e le "Dioincidenze" sono arrivate.
Dapprima abbiamo conosciuto, grazie agli Angeli del Monastero di Betlemme di Camporeggiano, il gruppo di Ferrara chiamato "Genitori in Cammino". Riconosciuti dal Vescovo di Ferrara questi genitori sono guidati da un padre spirituale, Don Mario, veramente eccezzionale.
Poi le "Dioincidenze" sono continuate e abbiamo conosciuto altri genitori qua, vicino a noi, tra l'Umbria e la Toscana...uno dopo l'altro ci siamo incontrati nei modi più incredibili (secondo me Dio è veramente un grande!!!!),
ognuno con la propria storia, con il proprio fardello di sofferenze...e ognuno con la propria Fede.
Abbiamo visto che nella comunione delle nostre sofferenze, ma soprattutto nella comunione della nostra Fede riusciamo a vivere meglio. E per questo ci incontriamo, e ovviamente ci incontriamo nel nome di Cristo.
Una volta al mese, tutti insieme, partecipiamo ad una funzione religiosa officiata da Don Francesco Buono della Parrocchia di Castel del Piano di Perugia. Grazie a lui e soprattutto grazie a Dio noi andiamo avanti...nella sofferenza, ma andiamo avanti. Dopo una delle ultime messe siamo andati tutti insieme in un ristorante a mangiare un pizza...il paradosso è stato che il nostro tavolo, un tavolo pieno di genitori che in un modo o nell'altro hanno almeno un figlio in cielo era sicuramente il più sereno di tutto il ristorante...siamo genitori che soffrono, ma non siamo genitori disperati.
Siamo andati avanti infatti proprio grazie alla Fede che Dio, tramite il racconto di Sara ci ha donato.
La Fede in Lui ci da la certezza che con la morte non finisce tutto ma che iniziamo la nostra vita eterna.
La preghiera deve essere costante nella nostra vita. Non si prega però solo con le labbra; il nostro comportamento deve essere esso stesso preghiera. Un cristiano prega con i gesti, con le parole, con la propria vita non scoraggiandosi dinnanzi alle difficoltà che la vita ci mette davanti né lasciandosi sopraffare dal dolore nei momenti più bui. Preghiera è avere fiducia illimitata in Dio, è saper leggere in ciò che ci accade il progetto che Dio ha nei nostri confronti.
La Vergine è presente ogni giorno nella vita dei genitori che hanno figli in cielo. Lei stessa è rimasta sulla terra dopo che suo figlio ascese al cielo. La sua vita non sarà stata semplice, avrà sofferto anche lei questo distacco tanto è vero che sotto la croce è rappresentata come la Madonna Addolorata. Lei ci capisce, conosce il nostro dolore, e nei momenti più difficili ci è particolarmente vicina.
Maria, ai piedi della croce, ha sorretto con le proprie braccia il corpo inerte di suo figlio. Ha visto, ha accarezzato con amore di madre, forse ha lavato con qualche lacrima le ferite causate dalla flagellazione. Negli anni della solitudine, ha pensato frequentemente alle frustate inferte al corpo di Gesù ed ha ricordato molte volte quel momento unto, profondamente segnato di pietà materna e di dolore redentore, nel quale il suo corpo e la sua anima si fondono con quelli del figlio in una scena commovente, unica e immortale. Maria è l'icona viva di tante madri che hanno sentito scatenata contro i propri figli l'ingiustizia del tormento, dell'ignominia, dell'odio, della disperazione.
Gesù, con il mistero della sua flagellazione, ci dice:"soffrire non è una cosa cattiva". Non è una fatalità che si impone con violenza. E' un disegno di Dio e della sua provvidenza imperscrutabile. Non è un castigo per le colpe commesse. E' una pedagogia divina per far maturare la personalità umana. Non è un male che, pur non accettandolo, si sopporta con rassegnazione. Per il cristiano è un tesoro nel quale si nascondono le ricchezze meravigliose dell'amore e della salvezza dell'uomo. Per chi crede, i colpi di Dio, anche se dolorosi e carichi di mistero, sono sempre colpi d'amore.

PREGHIERA PER I "GENITORI IN CAMMINO"
Non piangete
come coloro che non hanno speranza,
ma piuttosto percorrete la strada del dolore
come una via che porta alla sapienza e alla carità.
Non consentite al dolore di schiacciarvi
in un risentimento che non accetta di guarire,
alzate invece lo sguardo
per riconoscere vicina la salvezza.
Diventa più saggio chi impara
a non porre la sua fiducia
nei beni provvisori della vita
e costruisce la sua casa sulla roccia
che è la parola di Dio vivo che ama la vita.
Nelle case visitate dal dolore
sia la fede a dare conforto,
sia la carità a dare significato
al tempo che resta da vivere.
Voi che vivete, finché avete tempo,
operate il bene.
Io so che quando scende la sera
e invade il cuore la tentazione
di sprofondare nella tristezza,
voi sentirete come sussurro di confidenza,
che sfiora la giornata,
come una carezza per ringraziare.
Grazie mamma, grazie papà, grazie fratelli
per la preghiera che non avete dimenticato,
per il ricordo di me che mettete nel bene che fate,
nella mano che soccorre il povero,
nel sorriso a caro prezzo
con cui cercate di dimenticare il vostro dolore
per consolare un dolore più grande;
perché voi lo sapete, siete certi che io vivo,
vivo in Dio!

C.M.Martini

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